Acme Comics Novelty Library



"E' arrivata quella roba che avevi ordinato dall'America". E poi ho pagato i miei 28 sconcertati euro per l'Acme Comics Novelty Library di Chris Ware - neppure ricordavo di che si trattasse, ma una sola occhiata alla fascetta ed alle minuscole vignette che punteggiano la costa d'un rosso arabescato mi aveva già venduto il prodotto.
Non siamo di fronte ad una graphic novel. Per dire che non c'è una storia che comincia a pagina uno e finisce a pagina trecento. Al suo posto, ci sono gli aloni lasciati dalle nostre vite, come in una storia del mondo diretta da un regista della Nouvelle Vague. E che deborda macchiandoci i pantaloni.
L'arte di Chris Ware, grafico e fumettista scoperto dall'Art Spiegelman di MAUS, ha uno sguardo malinconico che si perde nel vuoto e va oltre la forma-fumetto: dalla genesi al molle popolo delle convention, in un ponte tra passato e presente, storia e fantascienza, ogni striscia è un appartamento vuoto, una sbornia solitaria. Un'insostenibile poetica del fallimento in toni pastello. Lo stile grafico è gelido, e stride con la malinconia dei personaggi che descrive, intervallando le loro storie di un'umanità dolorosa con detriti della nostra cultura, un accumulo ipertrofico di spazzatura dalla quale emerge chiarissima un'idea: che non è parodia del mondo contemporaneo, e neppure una moralità leziosa; è il chiedersi il perché di tanto dolore, ed il non trovare risposta.
Non è un fumetto facile: può commuovere e scuotere e cambiare, o può lasciare indifferenti. Quanto è certo è che qui dentro c'è disegnata l'unica storia del mondo di cui potreste avere bisogno.
Mentre decidete, fatevi un giro su www.pfbcomics.com: un altro costruttore di realtà che ha più di un tratto in comune con il nostro autore.

Alberto Ricca

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