Il Cinema Ariosto

Ovvero come sopravvivere all’era dei multiplex



dall'imminente del febbraio 2007


Se è vero che il tempo presente vede lo strapotere dei multiplex sulle piccole vecchie sale cinematografiche, che arrancano e si difendono come possono dal rischio della serrata definitiva, è anche vero che ci sono piccole realtà che lottano per creare nuove strade, nuovi percorsi, per garantirsi un futuro sicuro.
Fondato nel lontano 1948 il cinema Ariosto rappresenta oggi una delle sale storiche della Milano cinematografica. La famiglia Bruciamonti, di generazione in generazione, ha gestito questo cinema in zona Magenta, diventato col passare degli anni un punto di riferimento per il sofisticato quartiere.
Il prossimo anno si festeggeranno i sessant’anni d’attività ma il cinema Ariosto nel frattempo si è ammodernato e percorre nuove strade nel mondo della celluloide, su tutte le rassegne in lingua originale e lo spazio ai cortometraggi. Se la linea delle proiezioni in lingua originale è un grande punto di forza di questa piccola sala, tanto che, come sottolineano orgogliosamente Luca Banfi (direttore artistico) e Federico Bruciamonti (erede della gestione di famiglia), chi vuole vedere film francesi in lingua originale a Milano va all’Ariosto, il grande spazio riservato ai corti lo differenzia dalle altre monosala milanesi.


Il cortometraggio all’Ariosto è “Cinebox” e “A tutto corto”. Il Cinebox è un contenitore che precede il film programmato nello spettacolo serale. Ai soliti trailer e alla pubblicità nazionale viene fatto seguire un cortometraggio. E’ un esperimento innovativo che cerca di dare risalto a opere che difficilmente troverebbero spazio e visibilità. Un tentativo che, di proiezione in proiezione, cerca di affiancare corti accuratamente selezionati al lungometraggio in cartellone. Periodicamente i corti passati sugli schermi dell’Ariosto vengono accorpati in un’unica serata a tema chiamata appunto A tutto corto. L’ultima si è svolta lo scorso 14 dicembre e vedeva la proiezione di quattro cortometraggi, presentati in sala dai rispettivi registi. Il prossimo 22 febbraio si replica… Opportunità non indifferente per cinefili e aspiranti registi è la possibilità di inviare corti fatti in proprio direttamente all’Ariosto che, con CBL Movie Italia, cerca nuovi corti da proiettare.
Questo rimane tuttavia un momento difficile per i cinema cittadini, le piccole sale devono fare i conti con nuove realtà (i tanti multisala e il ricorso sempre più rapido all’home video) e sono tanti quelli che nella nostra Milano hanno chiuso e dovranno chiudere. Recentemente lo splendor in zona Piola-Lambrate ha cessato la propria attività, prima è stata la volta del Nuovo Arti da sempre punto di riferimento per i film dedicati ai più piccoli, mentre dall’anno scorso il Metropol in viale Piave, una delle sale più antiche della città, si è trasformato in sede per le sfilate di Dolce&Gabbana (un esempio questo colmo di significato). L’Ariosto propone la sua ricetta per resistere nel mercato del cinema globale: film di qualità (fa parte del network Europa Cinemas) e quel fedele pubblico di quartiere che nell’epoca moderna, specie nelle metropoli, sembrava diventato pura utopia. Paradossalmente è invece quella ricerca del tradizionale, dell’antico, di (concedetecelo) quel po’ di milanese che affascina, a portare nuovi spettatori nella piccola sala di via Ariosto, in controtendenza rispetto alle migrazioni verso i rifugi dei tanti multisala fuori porta.


Matteo Bursi


www.cinemaariosto.it

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