Orchestra di via Padova

Ovvero l'integrazione ai tempi del decreto sicurezza


Se volessimo parafrasare uno dei titoli più parafrasabili di sempre, "L'amore ai tempi del colera" di Garcia Marquez, parleremmo de "L'integrazione ai tempi del Decreto Sicurezza". Via Padova e dintorni da questo punto di vista rappresentano uno degli snodi più delicati di Milano, e probabilmente del Paese intero. Interviene allora la musica: non procede per DDL, e fornisce implicitamente risposte forse un poco ingenue, ma di quella dose di buona ingenuità di cui si sente un disperato bisogno ai tempi, stavolta, delle impronte rilevate ai bambini in quanto Rom, e del reato di immigrazione clandestina.



In via Padova dall'ottobre del 2006 vive e suona un'Orchestra, secondo un modello fortunato e collaudato - lo stesso modello che anima la più famosa Orchestra di Piazza Vittorio a Roma ed altre sorelle minori a Genova in piazza Caricamento e a Torino in Porta Palazzo: si forma un complesso musical-territoriale, con musicisti di nazionalità diversa che vivono nella medesima zona, per lo più rinomata per la convivenza irrisolta delle diversità, e si portano i risultati del connubio tra la gente. Si mostra la faccia buona delle zone cattive, fingendo si scordare quanto la lotta sia impari contro chi propugna solo la faccia cattiva, senza però prendersi la briga di indicare prospettive e vie di uscita.L'Orchestra di Via Padova, appunto: 15 elementi e 9 nazionalità apparentemente stridenti - in ordine sparso Estonia, Perù, Cile, Burkina Faso, Marocco, Serbia, Cuba e Italia. Dicono di loro stessi: "Ognuno di noi ha portato con sé un po' della propria tradizione musicale. Ed ognuno si è poi prestato alla sperimentazione e al confronto, realizzando un mélange sonoro inedito e travolgente". Dopo diversi mesi di notorietà basata sul passaparola e la bontà della formula, finalmente il 23 maggio è uscito "Tunjà", il primo disco dell'Orchestra che, sia detto senza voler offendere nessuno, non è proprio la solita banda da Festa dell'Unità. Chi volesse avere un assaggio può visitare il myspace all'indirizzo www.myspace.com/orchestradiviapadova, oppure andare direttamente a trovare l'Orchesta durante il tour, quando attraverserà la penisola per animare piazze e manifestazioni: il momento è particolarmente propizio, perché sembra proprio che il gruppo sia giunto allo stadio, per tutti dorato, del "quasi-famosi" che permette un prezioso contatto diretto a prezzi modici o nulli.Infine potrebbe essere l'occasione - perché no - di scegliere una giornata non piovosa per visitare via Padova e dintorni di persona, magari con macchinetta digitale e discrezione, e battezzare la zona in autonomia: dolce o famigerata, o più probabilmente tutt'e due.




Giacomo Giudici

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