Il Museo del Cinema di Milano

Una piccola cantina nel cuore di Milano


dall'imminente del maggio 2006
Il suo ingresso si affaccia su via Manin, l'arteria che congiunge piazza Cavour a piazza Repubblica, ma di sicuro è più affascinante arrivarci dai Giardini Pubblici di Porta Venezia, dove lo si trova, quasi nascosto, all'estremo lato ovest del parco, sulla facciata posteriore di Palazzo Dugnani. E' uno spazio inatteso di intimità, piccolo, silenzioso, accogliente.Il Museo del Cinema della Fondazione Cineteca Italiana di Milano è l'indirizzo che abbiamo scelto per dare il via, a partire da questo numero dell'Imminente, ad un viaggio ideale fra i luoghi migliori del "Fare Cinema" nella nostra città. Sono solo tre sale, due di esposizione e una per le proiezioni. Non è la Mole Antonelliana. Eppure, dalla sua visita si possono ricavare impressioni piacevoli e per qualcuno forse inedite: quelle del contatto con un Cinema piccolo, familiare, amichevole. Le stanze sono allestite con documenti, poster, fotografie e macchinari d'epoca, secondo il progetto di Gianni Comencini e Walter Alberti, fondatori del Museo nel 1986. Vi si ripercorrono le tappe salienti nell'evoluzione della settima arte, a partire dagli strumenti ottici Sette e Ottocenteschi del precinema, passando per le esperienze e l'evoluzione dal cinema muto, fino all'avvento ed al trionfo del sonoro, a Hollywood e Cinecittà.La nascita del Cinémato-graphe data 28 dicembre 1895, con la proiezione al Grand Café sul Boulevard des Capucines, a Parigi, in fronte ad un pubblico sbigottito, dei dieci mini-film di Louis e August Lumière. La stagione del muto sarà in fondo limitata a pochi decenni, ma regala al mondo l'incanto dei primi lungometraggi.
Il Museo ospita un esemplare di apparecchio cinematografico di quel tempo, un "reversibile" (adatto cioè sia alla ripresa che alla proiezione dei film). Ecco poi i disegni e i bozzetti preparatori per Voyage dans la lune (1902) e per Les 400 coups du diable (1906) di Georges Méliès. In pochi anni muove i primi passi anche il cinema muto italiano, con i suoi divi ante-litteram, i suoi kolossal e, naturalmente, le sue sale cinematografiche: i fogli pubblicitari del cinema centrale di Milano (1909) ci illustrano un ritrovo alla moda per gentiluomini con mustacchi e madame dai copricapi eccentrici.Dopo gli anni Venti delle eversive avanguardie storiche, gli anni Trenta si annunciano con la rivoluzione tecnica del suono. Dell'Italia del fascismo, oltre al modello del celebre Teatro di posa n°5, si ricorda anche il primo lungometraggio d'animazione, La rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini (rodovetri del 1939), che apre la sezione dedicata ai cartoonist del Belpaese. Ecco infine una interessante galleria di manifesti d'epoca, selezionati tra i più di cinquantamila stampati in possesso della Fondazione Cineteca Italiana. Fra le opere nazionali, da non mancare i poster di Miracolo a Milano, Sciuscià, Riso Amaro, La Terra trema e Mamma Roma.Oltre a gestire il Museo, la Fondazione Cineteca Italiana si occupa di organizzare proiezioni, incontri ed eventi di approfondimento nella città di Milano.

Museo del Cinema - Collezioni della Cineteca Italiana
Palazzo Dugnani - Via D. Manin, 2/B20121 MilanoTel 02.655.49.77
Orari di apertura: da venerdì a domenica dalle 15.00 alle 19.00
Proiezioni: ore 16.00, 17.00, 18.00
Ingresso: Adulti E 3.00 ; Bambini E 2.00

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