Camicie Verdi di Claudio Lazzaro

Dall'imminente del maggio 2006


"Noi che siam padani abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il tricolore!". Questo è il grido che si alza, unanime, dalla folla in festa durante i comizi della Lega Nord. Follia? Può darsi, ma sicuramente è pura realtà. All'appello non manca nessuno: Calderoli è li sul palco a sbraitare contro gli Islamici ed i terroristi, esibendo con orgoglio la sua collezione di t-shirt; Borghezio è in Piazza del Mercato a Torino, pronto per una delle solite ronde notturne, atte a ripulire la città dalla "sporcizia immigrata"; c'è anche il "Senatur" Bossi, provato e stanco dalla lunga battaglia in Parlamento per l'approvazione della legge sulla devolution. Insomma, c'è proprio il meglio del peggio nel primo film di Claudio Lazzaro, ex giornalista, ora produttore e regista, Camicie Verdi. Il punto cruciale del film è l'intervista rilasciata da Carlo Marchini, fondatore delle Camicie Verdi ed ex senatore leghista: "Bossi mi chiamò all'una e mezza di notte chiedendomi di sparare ai carabinieri durante il raduno per la dichiarazione d'indipendenza padana. Voleva manifestazioni eclatanti, gesti estremi, voleva che si bruciassero i tricolori. Gli dissi che era pazzo. Poi scoprii che alcuni esponenti della Lega avevano ordinato, a mio nome, l'uccisione di Borghezio: serviva un martire da mostrare nelle piazze. Ma a quel punto feci un passo indietro".
Semplicemente agghiacciante. Lazzaro si raffronta anche coi giovani leghisti partecipanti alle iniziative culturali (!) organizzate nelle discoteche dal partito; li incalza con domande sui motivi che li hanno spinti nella scelta dell'adesione e i valori in cui credono, ottenendo come risposta solo fragili sorrisi che mascherano un profondo, inquietante vuoto di convinzioni e idee. Altro che "celodurismo", qui siamo davanti ad una totale mancanza di sostanza. Ma questa è la Lega che fa più paura: la Lega del futuro che sta sorgendo dal fuoco, ancora acceso, del disprezzo e dell'odio che fuoriesce dalle bocche dei distinti rappresentanti parlamentari in camicia verde. È per questo che c'è bisogno di una forte e ostinata voce contraria. Avanti allora, o popolo, affinché nel domani l'unico verde sovrano sia quello dei campi in fiore.

http://www.camicieverdi.com/


Andrea Piovesana

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