Biutiful Cauntri

In Italia persiste una brutta abitudine: delle cose se ne parla solo quando sono al culmine, quando si realizza un episodio clou, poi basta. La notizia buona è solo l'ultima, quella del momento. Poi poco a poco l'argomento si esaurisce, passa in secondo piano rimpiazzato da un avvenimento più eclatante: il prima e il dopo non interessano a nessuno. O almeno così sembra. Questo è esattamente quello che si è verificato anche per l'emergenza rifiuti della Campania: per qualche giorno la regione sommersa dai suoi (nostri) detriti è stata sulle prime pagine di giornali e TG ma una volta passata la bufera i media si sono defilati. Come e perché si è arrivati a questa situazione eda quanto tempo va avanti? Chi è veramente costretto a pagarne le conseguenze?





Sono queste le questioni affrontate dal documentario Biutiful Cauntri, interamente girato nella provincia napoletana, prodotto e distribuito dalla Lumière & Co ed insignito della menzione speciale "per il raggiunto equilibrio tra impegno civile e rigore espressivo" alla 25ma edizione del Torino FilmFestival (2007). Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio (reduce dal film collettivo Checosamanca in concorso nella sezione Extra della Festa del Cinema di Roma dello scorso anno) e Peppe Ruggiero danno la parola alle vere vittime delle discariche abusive, lasciano che sia il 'popolo', auto-definizione di uno dei protagonistinarratori, a raccontare la storia di un territorio che, costretto a convivere con i rifiuti tossici, si sente abbandonato dalle istituzioni e minacciato dalla malavita. La direzione è asciutta ed efficace, si va dritto al punto: la collusione di imprenditoria e governanti è palese e la camorra con i 'guanti bianchi' miete morti tanto quanto quella che impugna le pistole. In un clima di omertà collettiva i camion arrivano di notte, scavano ed interrano rifiuti non smaltibili, le fabbriche scoppiano, i copertoni bruciano esalando fumo nero nell'atmosfera mentre la diossina inquina aria, acqua e terra.
Le immagini del Comando Tutela Ambiente dei Carabinieri di Caserta e Salerno e le intercettazioniconcesse dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sottolineano e avvalorano le dichiarazioni di un educatore ambientale che per anni ha lottato e denunciato questi crimini e di allevatori e contadini che da generazioni vivono in queste terre, ora alterate, e che vedono a rischio non solo il proprio lavoro ma, soprattutto, la propria salute. Non c'è spazio per retorica e sentimentalismi: ilprimo commissariamento risale a 14 anni fa, le indagini sono incorso e la Comunità Europea ci ha recentemente condannato per le discariche abusive presenti nel paese (1200 solo in Campania). Dopo Gomorra, l'ecomafia e una camorra che parla con accento del Nord tornano di nuovo sotto i riflettori. Lo spettatore, guidato in questo viaggio nell'inferno campano da cartelli autostradali e sottotitoli, si indigna ma non basta più. I rifiuti avvelenano la Campania, società e politici corrotti e lassisti tutto il Bel Paese.



Claudia De Falco

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